Pietracatella è un piccolo centro del Molise in provincia di Campobasso sito ai confini con la Puglia. L’intero abitato è arroccato su di uno sperone roccioso di natura tufacea, alla sinistra del torrente Tappino, a circa 725 metri s.l.m.,che dagli abitanti del luogo, i Pietracatellesi, viene denominato “Morgia”. L’agro di Pietracatella, di circa 5000 ettari, confina a nordest con quello di Macchia Valfortore, a sud con quelli di Riccia e Gambatesa, a nord-ovest con quello di Monacilioni, ad ovest con quelli,Toro e Jelsi. La popolazione attuale è di 1500 abitanti. Circa le origini del paese, che non sono precisamente definite, fondamentale risulta rilevare che il toponimo è dato dall’ unione di due termini Pietra e Catella; la tradizione più comune vuole, infatti, che il paese si sia formato, o meglio accresciuto, con la venuta degli abitanti di Catella (attuale agro di Monacilioni) in quel di Pietra in seguito al terremoto del 5 dicembre 1456 dando origine all’università ingrandita di Pietracatella. L’evoluzione dell’abitato non è dissimile da quella di molti altri centri molisani. Come nella maggior parte dei casi, in cui un’altura diede appoggio ad un piccolo insediamento, anche il grande masso tufaceo che domina il paese diede origine ad un piccolo borgo. É proprio in relazione allo spostamento della popolazione residente in altri feudi, sull’altura, che fu necessario intorno al XVI secolo ampliare il perimetro urbano preesistente del tutto insufficiente a contenere l’accresciuta popolazione. Furono costruite nuove mura e nuove porte; quest’ ultime arrivarono ad un numero complessivo di cinque (Porta da Capo, Portella, Porta d’Achille, Porta Vecchia e Porta Nuova ancora esistente). Per le accresciute esigenze di culto inoltre, fu costruita nel 1599 al centro del nuovo insediamento l’attuale chiesa di San Giovanni Battista che in origine presentava l’entrata verso l’interno delle mura. Da questo momento di grande sviluppo urbano e fino al XVII secolo l’abitato era confinato all’interno delle suddette porte, mentre all’esterno vi erano solo poche abitazioni e le chiese di San Rocco (in seguito Santa Maria di Costantinopoli) e San Nicola di Bari con annesso convento. Fino al XVIII secolo la popolazione si mantenne costante. Verso i primi del XIX secolo, divenuto il vecchio abitato insufficiente a contenere la popolazione, fu necessaria la costruzione di abitazioni extra moenia prima ad espansione a macchia d’olio e più tardi tentacolare. Si formarono, inoltre, nuovi borghi in corrispondenza delle porte. In seguito, lo stanziamento della popolazione rurale in paese portò alla demolizione della antiche mura per permettere la costruzione di nuove abitazioni sulla loro linea. Da vedere: Chiesa San Giacomo Apostolo il maggiore e Cripta di Santa Margherita,XIII secolo; Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista,1599; Chiesa Santa Maria di Costantinopoli,XIX secolo; Chiesa San Nicola di Bari,1588; Fontana di Venere,1884. Il paesaggio del territorio è caratterizzato da campi coltivati a cereali e da filari di vite ed uliveti. Splendidi sono i panorami che si scorgono soprattutto in primavera e nei mesi estivi, varia è la natura solcata da piccole costruzioni in pietra, le masserie, e dai resti di antichi edifici come il monastero di Villa Grimaldi o la Taverna nella quale stazionavano i pastori ed i viandanti durante il cammino lungo il tratturo che portava alla Puglia.